OLTRE 600 MUSULMANI INCONTRANO FIDAS VICENZA E SCOPRONO LA GIOIA DEL DONO

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OLTRE 600 MUSULMANI INCONTRANO FIDAS VICENZA E SCOPRONO LA GIOIA DEL DONO

Il presidente Mariano Morbin: “un incontro straordinario, frutto di collaborazione e di un’apertura con la comunità islamica integrata nel Vicentino”

Vicenza, 21 aprile 2018. “Nel corso della preghiera del venerdì, un momento importante per i musulmani, abbiamo incontrato al Centro islamico di Vicenza, in via Vecchia Ferriera, oltre 600 musulmani, che sono stati sensibilizzati al dono del sangue. Una giornata straordinaria, frutto di collaborazione e di un’apertura con la comunità islamica integrata nel Vicentino”. Con queste parole il presidente provinciale di Fidas Vicenza, Mariano Morbin, interviene all’indomani dell’importante incontro con la comunità islamica vicentina, svoltosi alla presenza dell’imam del Veneto, Kamel Layachi, del vicepresidente dell’associazione culturale Ettawba, Ashour e moderato da Abderazak Lemkhanet e di Patrizia Dragone, medico del Dimt dell’Ulss 8 Berica, che, nel corso della serata di ieri, ha illustrato le modalità per diventare donatori. Chiaro l’appello dell’imam di Vicenza, che si rifà ad un versetto del Corano: “si salva un’anima, si salva tutta l’umanità”. L’imam del Veneto, Layachi, aggiunge: “viviamo il territorio in cui ci troviamo e ci sentiamo in dovere di essere al servizio del bene comune, di contribuire alla società. Perciò donare il sangue è un atto importante di civiltà e di solidarietà, nonché un modo per manifestare la cultura dell’alterità che ci appartiene. Ci faremo portatori del messaggio di sensibilizzazione al dono del sangue, perché l’islam ci sollecita a farlo”. Entusiasta dell’incontro con i fratelli musulmani il presidente Morbin, che aggiunge: “anche in questa occasione, come nel recente incontro svoltosi con la comunità islamica dell’Alto Vicentino, siamo stati accolti in modo straordinario. Ci teniamo che questa collaborazione possa dare gli sperati frutti, perciò abbiamo anche tradotto in arabo il nostro manuale del donatore, perché è giusto che l’integrazione sia bidirezionale, diversamente non può definirsi vera integrazione”.

Eccovi alcune immagni: